Che cosa è la moxibustione?

È un metodo di terapia che si fonda sul riscaldamento dei punti e delle zone di agopuntura ottenuto con strumenti moderni (elettromoxatori) o mediante il calore derivante dalla combustione di erbe medicinali.
 In Cina quando si parla di agopuntura si usa la parola “zhen jiu” che significa agopuntura e moxibustione: ciò significa che questo metodo di terapia è fin dall’antichità associato costantemente all’agopuntura.
In realtà il termine moxa non è di origine cinese ma giapponese ed è nato ispirandosi alla parola giapponese “moekusa” che significa “erba che brucia”.
È questo il nome dato ad una tecnica di riscaldamento della zona prescelta, in genere in corrispondenza di un punto di agopuntura, per mezzo di “coni di moxa”, “sigari di moxa”, oppure attraverso gli stessi aghi, una volta infissi nella pelle.
 I sigari ed i coni di moxa sono preparati con le foglie dell’Artemisia vulgaris che vengono raccolte prima dell’estate e lasciate essiccare al sole.
L’Artemisia cresce spontaneamente ai bordi di molte strade anche in Italia ed è una pianta che appartiene alla stessa famiglia cui appartiene l’Assenzio che è utilizzato anche nell’erboristeria occidentale.
La Moxibustione può essere ottenuta mediante la interposizione di una sostanza (Zenzero) tra il  cono di moxa e la cute del paziente.
Le foglie di Artemisia una volta essiccate, vengono ripulite della parte lanosa, private del gambo, frantumate e compresse per dar loro la forma di sigari o di coni di diversa grandezza.
L’Artemisia vulgaris può essere associata ad altre sostanze medicinali come la radice di canfora o lo zenzero officinale, ma resta sempre la sostanza principale per le sue particolari caratteristiche adatte a produrre un giusto calore ed un profumo gradevole.
La moxibustione è una tecnica che ha lontane origini ed è descritta già diffusamente nei testi classici di medicina cinese.
Si ha notizie dell’uso dell’Artemisia vulgaris già in epoca Zhou (prima della nascita di Cristo) e nel testo Shang Han Za Bing Lun, scritto in epoca Han (nel II secolo d.C.); si davano indicazioni precise circa il suo uso, specificando le malattie per le quali era efficace e quelle per le quali era proibita.
In generale, la moxibustione con sigaro senza fumo applicata a specifiche aree,  si usa con lo scopo di stimolare con il calore i punti ed i meridiani permettendo così la dispersione del freddo e dell’umidità  dall’organismo.
Il calore è in grado, inoltre, di tonificare il Qi (la bioenergia del corpo) e quindi operare un’azione tonificante, utile soprattutto per la prevenzione delle malattie epidemiche come le sindromi influenzali.
Avendo la funzione di trasmettere il calore, ne è sconsigliato l’uso vicino a zone delicate come i grossi vasi e le mucose degli organi di senso.
Va inoltre evitata quando, nel paziente, si scorgono i segni di malattie causate da calore, sintomi di intossicazione o in caso di iperpiressia.